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Collana di satira politica

Per il Centro di Documentazione di Pistoia Massimo Presciutti cura una collana di satira. Escono tre libretti, avremmo potuto continuare ma vista la desolazione sia della classe politica di quegli anni che della relativa satira contro la stessa (ci fu un partito che prima di chiudere bottega finanziò una rivista che scoprì l'auto-ironia... in effetti non si era mai visto prima né mai più si vedrà) si decise di fare ricreazione. Nel "Notiziario del Centro di Documentazione di Pistoia" n. 196 di settembre–dicembre 2006, anno XXXVII, la Collana di satira politica è ampiamente segnalata.

Il primo libro, "L'ultimo nemico" (un titolo molto ripreso, da grandi e piccini),
esce nell'aprile 1991 al tempo della Guerra del Golfo di Bush padre.

"To see a world in a grain of sand
and a heaven in a wild flower"
William Blake

Bunker e grotte

L'unica forma artistica amata dai regimi dittatoriali è la forma della ferita inflitta al nemico,
quell'essere umano che sta oltre la frontiera che delimita la propria follia.
Ogni dittatore si fa fare la statua più alta rispetto a quella del dittatore confinante.

Quali danni materiali potrebbe fare la statua di un dittatore lanciata da un aereo (statua kamikaze)? Non pochi certamente ma altrettanto certamente il mondo continuerà a girare. È questo che fa infuriare i dittatori. Non esiste un incendio così totale da non lasciare vivere un filo d'erba, qualcosa che permetterà alla vegetazione di svilupparsi di nuovo. Quando si rendono conto che loro stessi fanno parte della vita piuttosto si ammazzano. Come Hitler.

I dittatori sono la spazzatura della storia. Di loro non è mai restato nulla. Ciò che resta è la conoscenza umana, cioè il polo opposto.

Anche i disegni umoristici potrebbero restare. L'essere umano dipinge da 40.000 anni. Nell'oscurità della caverna, in solitudine, il pittore primitivo traccia graffiti rappresentanti un animale, la mappa dell'isola del tesoro usata poi dal professor Lidenbrock per il viaggio al centro della Terra attraverso le caverne che a Leonardo da Vinci comunicavano paura e desiderio.

L'uomo primitivo non disegnava per gli altri (altrimenti non avrebbe scelto dei luoghi tanto inaccessibili), la creazione veniva prima della convenzionalità linguistica.

Anche la satira e l'umorismo, in quanto tali, vivono al di là delle leggi effimere delle comunicazioni di massa, nelle caverne dove i graffiti si muovono e prendono vita e la solitudine è compagna d'avventura.

Caverne, grotte... non bunker.

Nei bunker ci sono invece i ciclopi, che vedono con un occhio solo, quello televisivo. Mangiano tv e cacano giornali. Anche viceversa. Pretendono di essere l'occhio sul mondo e ciò che è fuori dalla loro inquadratura lo considerano nessuno. Quel nessuno che, come da copione, li ucciderà. I giorn... scusate, i ciclopi producono ignoranza e bestialità che, unita all'ingiustizia dei dittatori e all'altruismo dei profeti la somma di tutto è la guerra. Bang!

Questo "bang" segna la fine del personaggio che fino ad ora ha parlato. Era pericoloso e andava soppresso. Dimenticate quello che avete letto e considerate giusto soltanto ciò che state leggendo da ora. Bang!

Introduzione e copertina di Massimo Presciutti
Disegni di Paolo Babini, Pierluigi Baldassini, Giovanni Ballati, Letizia Borelli, Luca Boschi, Berlinghiero Buonarroti, Antonio Calvano, Michele Cavaliere, Ron Cobb, Lido Contemori, Paolo Dal Ponte, Stefano Frosini, Gianni Gaggiani, Laura Gentileschi, Gila, Simone Guglielmini, Giuseppe Marchi, Antoni Mungai, Olegestis, Giordano Pacenza, Raffaello Pananti, Danilo Paparelli, Shahab Shakib Passand, Rudi Patauner, Luigi Penasa, Massimo Presciutti, Umberto Rigotti, Giuliano Rossetti, Vauro Sanesi, Francesca Saturni, Paola Svetoni, Assunta Toti Buratti, Pier Aldo Vignazia, Paolo Vitti

Ultima di copertina

"I ladroni e i gangsters si assisero ad un lussuoso convitto della pace. I lavoratori e la gente ordinaria di tutti i paesi dovettero pagare i danni: vale a dire i conti degli ospedali, le spese dei funerali, le tombe per i militi ignoti e i conti dei banchetti e delle conferenze, che lasciarono tutti nel mondo, eccetto i proprietari d'albergo, nelle precise condizioni di prima o peggio assai".
B. Traven, "La nave morta", Rizzoli, Milano 1981


Il secondo libro, "Business & sangue", esce nel gennaio 1993 e reca in copertina un sottotitolo che offende molte sensibilità nostalgiche: "America e Russia, dagli sbarchi sulla Luna allo sbarco del Lunario".

"For all people laugh
in the same tongue
an' cry
in the same tongue
endless endless"
Bob Dylan

"La Russia non era, quando c'era, la patria del socialismo reale. Tanto meno si può dire che fosse la patria del socialismo fantastico. Il socialismo fantastico ebbe più di un padre, ma non avendo madre, non venne mai alla luce. Il socialismo reale, invece, ebbe molte madri, ma non avendo un padre, gli vennero delle forti crisi di identità. Forse in Unione Sovietica prevalse il "Socialismo coi baffi dal volto umano", una specie di cocktail Giuseppe Stalin – Maurizio Costanzo".

Testo e copertina di Massimo Presciutti
Disegni di Berlinghiero Buonarroti, Giuliano Rossetti, Lido Contemori, Silvano Sangiorgi (Sangio), Giorgio Cavallo, Antonio Calvano, Dino Aloi, Michele Cavaliere, Danilo Paparelli, Luigi Penasa, Assunta Toti Buratti, Umberto Rigotti, Giordano Pacenza, Giuseppe Marchi, Tuczynki Stawomir, Lipiec Jerzy, Sergey Khasabov, Alfredo Chiaramonte, Sergio Cavallerin, Giovanni Ballati, Daniele Duratti, Fabiano Fabbrucci, Stefano Giannelli, Andrea Mirri, Francesca Saturni


Il terzo libro, "Libertà di stampella", esce nel febbraio 1994 e me lo sono fatto da solo.

"Comprò una televisione nuova. La vecchia era stata tra le prime del paese. Il gruppo musicale più numeroso che suonò nel suo locale era composto da otto elementi. Arrivavano in motocicletta o in un'auto vestiti tutti uguali. I fiocchi di neve brillavano sul bordeaux delle giacche dal colletto nero. Nessuno si chiedeva da dove venissero. Erano viaggiatori, come i pensieri prima di dormire".

Copertina, testo e disegni di Massimo Presciutti



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