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Massimo Presciutti e Abc


Disegno di Massimo Presciutti, dal settimanale "Abc", anno XVIII, n. 8, 27 febbraio 1977
© dell'autore

Son passati quaranta anni dal 1968, mi viene in mente passando dall'edicola, esce un bel fascicolo dell'Europeo, più improntato sulla memoria che sulla celebrazione, anche perché non c'è niente da celebrare di quel periodo, quel che è vivo è tale perché non è più lo stesso di prima, quel che non c'è più è ricordo e i ricordi non si celebrano si cantano...

...si può cantare per esempio
l'essere padroni dei propri sogni
la coltivazione dei sentimenti e delle nostalgie
la visione armonica del movimento della vita
il sentirsi parte dell'umanità
la leggerezza della musica
la pesantezza della stupidità fatta istituzione
gettata tra gli unici rifiuti
completamente riciclabili
la fantasia al poter fare
l'universo in espansione
come
le giacche che portava Albert Einstein
gli accordi di Jacob Gershowitz
le parole volanti e travolgenti di Robert Allen Zimmerman
l'aeroporto dei libri dimenticati
i movimenti danzanti colti casualmente...

...alla parte viva comunque è sempre tolto qualcosa in ogni caso, come se qualcuno avesse murato l'archivio dell'anima errante. È quanto succede nel film "Universo in miniatura", visibile in minischermo... mini... mi ricorda qualcosa, una battuta di un vecchio film, forse la qualità della vita decollante che va sempre di pari passo con le gonne delle donne che si accorciano e... [...] "il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va" (da "Azzurro" di V. Pallavicini - P. Conte, Edizioni del Clan di Adriano Celentano, Milano 1968)


Disegno di Massimo Presciutti © dell'autore



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