I tetti di Istanbul
Comenius Project
I TETTI DI ISTANBUL
"Ankara–Istanbul and Back" dal moleskine n. 42 di Massimo Presciutti
I tetti di Istanbul visti dall'aereo sono sottolineati dalle vie che li dividono e queste strade rendono visibili segni simili a una scrittura misteriosa, labirintica e rotondeggiante, che ricorda i segni dei disegni i seni delle donne i semi attratti dal sole che si curvano ai sassi creando tragitti terrestri casuali. L'aereo Istanbul–Bologna era quello del ritorno, ognuno ha interpretato una parte, la pièce est fini. Gli attori ritornano al quotidiano rapporto con la realtà: l'attualità, la sincerità, la finzione. Il teatro è un gioco dove sincerità e finzione marciano uniti in uno spazio tempo olimpico colto per sempre e fermato. Il progetto Comenius H.U.M.A.N. BEING è alla stazione d'arrivo e ha rispettato il percorso. Ogni stazione scritta nella mappa esisteva davvero. I tabelloni delle partenze e degli arrivi sono freddi e precisi, rassicuranti e restrittivi, non si discutono, come non si discute un progetto approvato, un progetto approvato si mette in opera. La messinscena pretende la protezione del sipario che quando si apre lo fa per rendersi visibile non discutibile. Immune dall'indifferenza e dalla rabbia, dall'invidia, da tutti i sette vizi capitali e non solo. Donne giovani coperte da un sipario da cui emergono scarpe da ginnastica e zainetti, la vita è un teatro e la scena è il mondo, utopia sarebbe osservare gli altri come su un palcoscenico, dove ognuno è attore e spettatore. Sarebbe la fine della stupidità, del considerare l'essere umano in base all'abito di scena. In altri tempi non così lontani c'era sempre qualche spettatore che al cinema o al teatro lanciava le scarpe dalla platea al cattivo di turno in scena. Comunque se aveva pagato il biglietto il signor Qualcuno dava a modo suo un contributo alla creatività. Tra i punti individuati in H.U.M.A.N. BEING (Umorismo, Universo, Magnanimità, Autonomia, Novità) non si parla di Creatività essendo stata questa materia una delle basi del precedente progetto Comenius HAPPY S.C.I.E.N.C.E. Ma, pur nascondendosi, la C di Creatività, al sesto e ultimo punto prima della E di Europa, questa è la base di tutti i quattro progetti Comenius (il primo fu LINGUISTIC ADVENTURES). Creatività è far fronte all'abbandono che la natura richiede, come prezzo per la creatività appunto. Guardando le donne in opera sotto il sole di maggio o in coda alla cassa di un supermercato penso che mia madre, considerando che era una bella donna, nelle primavere del suo spazio tempo mi sta fabbricando, basterebbe superare la velocità della luce per provare. Le donne sono sempre con noi, chiedono soltanto di essere sentite in ogni fase della loro vita, le fasi di una donna sono più forti delle nostre frasi, sono come le stagioni, precise, indiscutibili, esigenti ai vestiti, allo stile, le stagioni vogliono essere amate tutte e quattro, quattro come la libertà, l'indipendenza, la poesia, il sentimento. Ankara di notte, così come Copenaghen, Barcellona o altre città del mondo, è misteriosa, incomprensibile, intrigante perché non è la tua città, così come il sogno non è la tua realtà cosciente, anche se a volte lo vivi così a fondo che al risveglio stenti a credere fosse un sogno. "Ho sognato la realtà. Che sollievo svegliarsi" (Stanislaw Jerzy Lec). Penso ai sarti, gli stilisti. Chissà come apparirebbero le donne se si vestissero seguendo le loro quattro (si fa per dire, che ne so io) fasi? Certo le donne si vestono seguendo l'umore in genere e anche da un luogo chiuso le stagioni si percepiscono. Ciò che ci attrae è una forma diversa ci rispecchia. Il Bosforo è come sono dentro in questo tramonto di metà maggio 2013.
Lago Salato di Tuz, Anatolia Centrale (in turco Tuz Gölü), secondo lago per ampiezza in Turchia, a 150 chilometri a Sud–Est di Ankara (fonte Wikipedia) © Amalia Martire
L'immensa basilica di Santa Sofia ferma il tempo, le persone ritrovano il loro spazio dopo la calca necessaria all'entrata, Istanbul è una delle più grandi città del mondo, ma non me ne rendo conto, lo spazio vitale intorno a me è sempre lo stesso, ogni angolo di questa immensità potrebbe appartenere a un piccolo paese perché la gente ha li, e soltanto lì, la sua casa, il suo negozio e le chiavi per entrare. Dentro la tua stanza sei sempre al centro della storia perché lì sono i tuoi libri, il tuo album da disegno, i tuoi inchiostri, i tuoi strumenti, musicali e non solo. Come dopo un tuffo nella pagina dell'Atlante riguardante l'Anatolia mi ritrovo nel bordo pieno di sale del lago Tuz, il secondo per ampiezza della Turchia, il tragitto Ankara–Cappadocia è sconosciuto, come le immagini del sogno che ho da poco lasciato sul cuscino dell'Hotel, un lago salato è un mare interno, l'acqua ha forse la stessa intensità delle lacrime che salvano la vista a Michele Strogoff nel libro di Jules Verne, è appena martedì, la settimana del meeting è solo all'inizio. H.U.M.A.N. BEING ha due direzioni, una collettiva e una individuale:
- Programmazione collettiva dei lavori che saranno espressioni delle differenti culture. In ogni luogo del mondo in effetti si respira questa specificità, è una questione di sole, mare, montagne, laghi, colline, pianure, città, borghi, case isolate, non si sa, si sa solo che ogni luogo ha un sapore, una spezia per cui lo stesso cibo assume una caratteristica particolare. La cultura collettiva è stata spesso distillata a livello individuale per tornare cultura collettiva, o meglio anima di un posto. Artigianato, arte, artigianato. È il movimento del mare, è autenticità. Non c'entra niente con le messe in scena che sarebbero anche apprezzabili, ricorderebbero il teatro, se seguissero il movimento del mare o il battito del cuore. Ma così non è, non hanno il mare le messinscene, sono riti. Non esiste anima di un posto se vengono cancellati gli individui. E gli individui non possono che essere cancellati da chi ignora o vuole ignorare la storia, o meglio le storie. In ogni caso l'incontro tra differenti culture non dà luogo di per sé a una nuova cultura collettiva. È occasione di conoscenza, questo il tema dei Viaggi di Gulliver. È adattamento ("Art of living" Book Two) nell'identità che permane e cambia. Solo un pazzo può pensare di cambiare una cultura collettiva. Può e deve non rinnegare la propria identità invece. Può e deve inserirsi in qualche modo, magari da lunatico cosciente, nella nuova realtà con cui si trova a contatto. Questo il tema del film L'uomo chiamato cavallo;
- Programmazione individuale che raccoglie le produzioni del partenariato dando loro una forma omogenea. Ciò non può avvenire se non a livello artistico. L'artista vede cose che altri non vedono, è filtro e visione. Non è obbiettivo, ovvero non è legato a nessuna visione collettiva e dà un'unicità originale alle culture diverse. Inventa l'accordo. In musica un accordo è l'unione di più note, solitamente tre. Essendo quattro i partner di H.U.M.A.N. BEING musicalmente si potrebbe parlare di una settima. C'è una canzone che si chiama Il mondo in mi7 che di per sé non c'entra, però casualmente ci ricorda come si può interpretare il mondo individualmente, con un solo accordo perfino. È la libertà dell'artista, riconosciuta dalla nostra civiltà, anche a livello legale. Artista è colui che ha una visione che ricompone con la bellezza le discrepanze. Antagonista dell'artista, quindi dell'essere umano, è chi, con ogni mezzo, impedisce questa visione spontanea, considerandosi custode (vergine vestale) della sacralità dell'arte. Custode di un cimitero, essendo i templi propri della cultura greca.
Il movimento caotico è l'unica parvenza di vita delle cose morte che come foglie cadenti sono rimesse in gioco dal vento. Ma la vita si ripresenta. Molti vanno troppo di fretta per notarla, sono troppo occupati a distribuire l'ultimo raccolto di anime morte. Forse è estremista dire che ogni offerta merita rifiuto, ma sicuramente, se la distribuzione annulla completamente la creatività, e questa è la direzione verso cui si sta andando, quella per lo meno che raccoglie maggior successo se si sta ai numeri, si arriverà a uno stile di vita dove non sarà più possibile fare qualsivoglia cosa. La libertà, l'indipendenza, la poesia e il sentimento non saranno più reperibili facilmente. I posti più belli, la gente migliore, i vini più raffinati, i cibi più sani, l'arte in cui riconosciamo la nostra anima, tutto sarà frutto della nostra capacità di selezionare il meglio, un problema che ha almeno cinquecento anni, come è chiaro nel romanzo picaresco spagnolo: "Gli elementi convenzionali del romanzo picaresco sono essenzialmente i seguenti: presentazione del protagonista come il prodotto di una selezione a rovescio, [...]" (A.R.Ferrarin, Prefazione a La vita del furfante (1599–1604), Valentino Bompiani, Milano, Anno XX, 18 luglio 1942). Sulla copertina del libro qui citato c'è scritto anche Anno XX. Il che dimostra che bisogna diffidare delle innovazioni che annullano la storia. "Ero un ragazzo e delle cose vedevo soltanto la superficie, ma se avessi posseduto una maggiore esperienza, avrei dovuto riflettere che quanto più l'offerta è generosa, tanto maggiore deve essere la circospezione" (Mateo Alemán, La vita del furfante (1599–1604), Valentino Bompiani, Milano, Anno XX, 18 luglio 1942). La possibilità di dire no è il punto più qualificante della libertà di un essere umano di fronte al non essere.
Massimo Presciutti, Firenze 12 maggio 2013
Comenius Project
ISTANBUL'S ROOFS
I lost all images of my web camera but I have them in my memory.
Image by Amalia Martire
Istanbul's roofs viewed from the plane are underlined by the dividing streets and these roads make visible a signs similar to a mysterious writing, labyrinthine and roundish, remembering the signs of the drawings the breasts of the women the seeds attracted from the sun bending to the stones creating earth casual crossing. The flight Istanbul – Bologna was return trip, everyone played a role, la pièce est fini. The players get back to daily relation with the reality: the topicality, the candidness, the deception. The theatre is a play where the candidness and the deception work united in a Olympic space time forever seized and stopped. The Comenius Project H.U.M.A.N. BEING is at arrival station and respected the path. Each station wrote on the map indeed existed. The boards of the arrivals and departures was cold and exact, reassuring and restrictive, they are not to be challenged, like an endorsed Project, an endorsed Project let's put it to work. The set claims the protection of the curtain that when opens do it to become visible, not open to question. Immune from indifference and anger, from envy, from all the seven deadly sins and not only. Young women covered up a curtain from which emerge a plimsolls and schoolbags, the life is a theatre and the scene is the world, utopia would be to observe the others like on the stage, where each one is actor and spectator. Would be the end of the stupidity, of to consider the human being under the scene costume. In earlier times not so far it was always some spectator that to the cinema or theatre was throwing the shoes from the auditorium to the bad on duty on the stage. In any case if he was paying the ticket Mister Somebody was giving by his way a contribute to the creativity. Among the points individualized in H.U.M.A.N. BEING (Humour, Universe, Magnanimity, Autonomy, Novelty) isn't talk about Creativity because this matter was one of the basis of the previous project Comenius HAPPY S.C.I.E.N.C.E. But, even if hiding, the C of Creativity, at the sixth and last point earlier the E of Europe, that's the basis of all four Comenius projects (the first was LINGUISTIC ADVENTURES). Creativity is to brave the desertion claimed by nature like a price for the creativity precisely. Looking at women in action under the sun of May or in the rear at pay desk of a supermarket I was thinking that my mother, considering that she was a beautiful woman, during the springtime of her space time she was building myself, should suffice overreach the speed of light to try out. The women are always with us, she ask only to be perceived in each phase of their life, the woman's phases are stronger than our phases, they are like the seasons, exact, irrefutable, exigent to dress, style, the seasons want to be loved all the four, four like the freedom, the independence, the poetry, the sensations. Ankara by night, as well Copenhagen, Barcelona or other city on the world, is baffling, obscure, intriguing because isn't your city, so like the dream isn't your awake reality, also if sometime you was living so deep that when you woke it's hard to believe was being a dream. "I dreamed about the reality. What feeling of release wake up!" (Stanislaw Jerzy Lec). I was thinking to tailors, fashion designer. Who knows how would appear the women if had dressed following their four (mind to tell, I don't know) phases? Sure the women dress themselves following her humour in general and also from a closed air we can enjoy the seasons. What charms us it's an unlike form mirroring us. The Bosporus is like I'm inside in this sunset 2013 end of May.
Image © by Amalia Martire
The immense Saint Sophia Basilica stops the time, people get back their space after the necessary squash at the entrance, Istanbul is among the largest cities in the world, I'm not notice, the living space around me it's the same, every corner of this immensity could belong to a little town because people got there, and only there, their home, their shop and the keys to enter. Inside your room you are always to the centre of the history because there you get your books, your drawing album, your ink, your instruments, not only musical instruments. Like after a dive in the geographical atlas page about Anatolia I end up on the border full of salt of Tuz lake, the second largest in Turkey, the trip Ankara – Cappadocia is unknown, like the dream's images that I left on the pillow at the Hotel, a salt lake is an inner sea, the water perhaps have the same intensity of the tears saving Michael Strogoff's life in the Jules Verne's book, it's merely Tuesday, the meeting's week it's only at the start. H.U.M.A.N. BEING have two ways, collective and individual:
- Collective programming of the works like expressions of different cultures. In every place of the word actually we can breathe this specificity, it's a matter of sun, sea, mountains, lakes, hills, flats, cities, hamlets, isolated houses, we can't know, we can know only that every place have a taste, a spice for which a same food takes a unique hallmark. The collective culture was often distilled at individual level in order to come back again collective culture or better place's soul. Craft, art, craft. It's the sea's movement, it's authenticity. It can't get anything with the acts that should be also appreciable, would recall the theatre, if they followed the sea's movement or the heart's beating. But isn't like that, this acts haven't the sea, they are a rites. Doesn't exist the soul's place if the individuals was erased. And the individuals can't be erased by who ignores the history or better the histories. In any case the meeting among different cultures don't give rise in itself to a new collective culture. It's knowledge's opportunity, that's the matter of Gulliver's Travels. It's Ability to adapt ("Art of living" Book Two) in the standing and changing identity. Only a crazy can think to change a collective culture. But he cans and musts don't reject his own identity. He can and must take part in some way, maybe like conscious moody, in the new reality he come in contact. That the matter of the movie A Man Called Horse;
- Individual programming collecting the partnership's productions giving them an homogeneous shape. That can't come if not at artistic level. The artist can see a things that others can't see, he is like a filter and view. He isn't objective, or better he isn't tied to any collective vision and give an original singularity to different cultures. He invents the tune. In music the tune is the union of several notes, usually three. The H.U.M.A.N. BEING partner are four so musically we could talk about a seventh. It was an Italian song of sixty called Il mondo in mi7 (The world in E7) that in itself is another matter, but casually it recalls us how we can interpret the world individually, by just only one tune. That's artist's freedom, recognized by our civilisation, also at legal level. Artist is who have a vision reassembling the discrepancies through the beauty. Opponent to the artist, so to human being, is who, using every means at his disposal, blocks this spontaneous vision, considering himself guard (vestal virgin) of the art's sacredness. Cemetery attendant, taking into account that the temples was peculiar to the Grecian culture.
The chaotic movement is the only life's look of dead things that like falling leaves are stake again by the wind. But the life presents itself again. A lot of people go to much in a rush to note it, they are too much engaged to spread the last harvest of dead souls. Perhaps is hardliner to say that every offer deserves refusal, but absolutely, if the distribution totally cancels the creativity, and that's the one direction where we are going, that one at least gains larger success sticking to the numbers, we will arrive to a life style where will be impossible to do anything. Freedom, independence, poetry and feelings will be not so easily available. The better places, the friendlier people, the sophisticatedly wines, the sound foods, the art where we can recognize our soul, everything will be the fruit of our ability to screen the best, a problem at the minimum of five hundred years old, like it's explicit in the Spanish picaresque novel: "The conventional elements of the picaresque novel are in substance the next ones: presentation of the lead like the product of a selection the wrong way, […]" (A.R.Ferrarin, Prefazione a La vita del furfante (1599-1604), Valentino Bompiani, Milano, Anno XX, 18 luglio 1942). On the cover of the book here cited we can read also Anno XX (XX years of fascist dictatorship). Which manifests that we have to suspect of the innovations annulling the history. "I was a child and about the things I was seeing only the surface, but if I had possessed largest experience, I would have to have reflect and consider that so much the offer is generous as larger have to be the suspiciousness" (Mateo Alemán, La vita del furfante (1599-1604), Valentino Bompiani, Milano, Anno XX, 18 luglio 1942). The possibility to say not is the point more qualifying of the freedom of the human being in front of not to be.
Coordinators of H.U.M.A.N. BEING Comenius Project with Italian and Turkish pupils in Ankara.
From the left: Amparo Suarez Bonet (Spain), Belgin Saka (Turkey),
Massimo Presciutti (Italy, coordinator of the Project), Teodora Valova (Bulgaria).
Image © by Belgin Saka.
Massimo Presciutti, Florence 15 June 2013