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Lontana dolce discreta amichevole Umbria

Il pennino fa come dei solchi che armonicamente e in modo apparentemente casuale si affinano e si ingrossano lasciando sulla carta un segno inconfondibile e inimitabile, come quello di George Grosz, di James Thurber, di Giuseppe Scalarini. Il Novecento è una macchina scoperta piena di gente di prima classe che sfrecciano sull'unico rettifilo della pianura piena di polvere, di sole, di fumo. Anche in seconda e terza classe non ce la siamo passata male come raccontava mio padre nei suoi libri, quattro, importanti, stampati in proprio e venduti a tanta gente da riempire un paio di stadi, finiti in antologie scolastiche o in best-sellers della Mondadori tipo Mille lire al mese o C’era una volta il Novecento. Ricordo le sue mani rovinate, ricordo la sua nomina a Cavaliere del Lavoro. In automobile abbiamo fatto molti chilometri, conoscevo le sue edicole e le sue librerie nascoste tra i vicoli di qualche vecchio paese o in bella vista sulle statali umbre. Facevo soltanto l'autista, dapprima per obbligo filiale poi molto divertito dalle sue performance di abile venditore. Io sono nato nel 1951, nel bel mezzo del Novecento, nel Comune di Gubbio, uno spazio-tempo meraviglioso. L'Umbria era stata una finestra sul mondo eccezionale per un ragazzo. Era lontana, dolce, discreta, amichevole. Aveva edicole e veglie serali nelle grandi cucine contadine. Nel 1968 avevo l'età precisa che uno doveva avere a Firenze nel 1968. Nel 1951 in America era uscito The Enforcer, La città è salva nella versione italiana, con Humphrey Bogart. Non è la storia di una macchia che sporca una società pulita bensì l'esatto contrario. Si tratta della storia di un segno pulito in una realtà sporca. Una macchia all'incontrario sulla perfezione meccanica di criminalità organizzate, che alla fine ne inficerà il funzionamento. "Voglio vedere sparire il sorriso di Mendoza quando vedrà domattina in tribunale questi occhioni azzurri".

Questi i libri di mio padre Aurelio Presciutti:

Aurelio Presciutti, Amore senza cipria, Firenze 1988, pagg. 160, I edizione 1981
Aurelio Presciutti, La cucina che passione, Firenze 1988, pagg. 334, I edizione 1984
Aurelio Presciutti, La febbre spagnola, Firenze 1987, pagg. 224
Aurelio Presciutti, Quando i camini fumavano, Firenze 1990, pagg. 224

Massimo Presciutti, "Addio Novecento e...", da "In Camper",
bimestrale edito da Neri Editore, Firenze, Anno XII, n. 68, novembre–dicembre 1999,
adattamento del testo a cura dell'Autore, maggio 2007.
Immagini (mia madre e mio padre) copyright © by Massimo Presciutti



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