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Massimo Presciutti e Premio Satira

LABORATORIO LINGUISTICO MUSICALE (HUMOR ALLEGRETTO)

Rapporto sul corso propedeutico all'umorismo e alla satira del Laboratorio Linguistico Musicale tenuto da Massimo Presciutti per Premio Satira di Forte dei Marmi.


Museo della Satira e della Caricatura
Quando l'informazione va a braccetto col potere
Fondazione Città Forte dei Marmi, 2002

Cos'è il Laboratorio Linguistico Musicale

Si tratta di un Progetto che fin dalla fine degli anni Ottanta è stato operativo in diverse scuole elementari, ma che ha investito tutti i livelli di istruzione attraverso i Programmi della Comunità Europea che si sono succeduti negli anni (Socrates, Lifelong Learning, Erasmus plus). Ideato e coordinato da Massimo Presciutti, il Laboratorio Linguistico Musicale è caratterizzato da tre settori che convivono e si amalgamano tra loro: letteratura, disegno e musica. Non ha nessuna forma istituzionale ma è operativo nelle realtà istituzionali per le quali l'insegnante lavora comprese scuole di fumetto o grafica (Bottega del fumetto ICIP, Istituto per l'Arte e il Restauro). Ogni intervento può essere riassunto in tre punti:

- racconto di un capitolo di una grande opera (a tutt'oggi Don Chisciotte, Gargantua e Pantagruele, I viaggi di Gulliver, L'altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna di Cyrano de Bergerac, I miserabili, oltre a Le avventure di Miglio di Giuseppe Scalarini);

- cartelloni preparatori che individuano i punti salienti della parte raccontata miranti non tanto ad illustrare semplicemente l'episodio quanto ad estrapolarne situazioni umoristiche o comunque interessanti e curiose. L'attività degli studenti, in questa fase, consiste nel prendere appunti disegnati o scritti, e nel riprodurre, trovando un proprio stile, i cartelloni o nell'ideare interventi propri;

- lavoro sulle canzoni, canzoni legate direttamente o indirettamente alle opere trattate. Il legame diretto ha fatto sì che canzoni come I miserabili, Cervantes o Miglio siano reperibili in Rai Letteratura e in siti analoghi come Rai Arte & Design e Rai Scuola (da ricordare poi Rai Educational che ha mandato in onda regolarmente una lezione del laboratorio già presente nel web (La chiave fatata). Il legame indiretto è il ricco patrimonio delle canzoni, che hanno un pubblico vasto e underground, considerato che l'underground del nostro tempo è soprattutto la rete.

Eccezionalità dell'insegnante autore

Si tratta di un privilegio nonché di una cosa davvero particolare. Già essere cantautore e disegnatore è strano. L'insegnamento statale e di ruolo che si combina con i campi sopra detti ha certamente creato non tanto diffidenza quanto un'attenzione distratta. Il sospetto di apparire come il babbione per tutte le stagioni del cartone animato sui Beatles Yellow Submarine disegnato da Heinz Edelmann era legittimo. Ma è stato bene così, dato che la qualità riconosciuta del Laboratorio Linguistico Musicale è dovuta anche alla lontananza da riflettori troppo abbaglianti che a volte sono più che altro abbaianti. La tecnica apparentemente frettolosa e poco curata, mia caratteristica innata rafforzata dall'esperienza di disegnatore di Ca Balà, non ha fatto che dare, al Laboratorio Linguistico Musicale, un'identità inattaccabile e forte.

Scuola e Satira

In classe è prioritario creare un gruppo omogeneo, un'atmosfera collettiva caratteristica, una quotidianità di lavoro scandito da compiti, voti, rendimento. Nello spettacolo (e il Laboratorio è anche spettacolo a livello di prodotto) l'atmosfera ha un ipnotizzatore unico. Ma anche il bravo insegnante è un attore emanante magnetismo così come un bravo artista, entrambi devono tenere a bada dei birbanti per un'ora dichiarò più o meno Sting, già insegnante prima di diventare rock star, negli anni Ottanta in un'intervista a Panorama. Alla Scuola media del Forte dei Marmi c'è stata subito empatia fin dal primo momento, sia con i gli studenti che con i professori di Storia dell'Arte e del Laboratorio Artistico, Cinzia Dotti e Marco Maffei. La dirigente Silvia Barbara Gori e la vicaria Patrizia Vagli, in perfetta sintonia con Cinzia Bibolotti e Franco Calotti, che hanno curato il tutto per il Premio Satira, hanno amministrato l'evento con la massima serenità, attenzione e amicizia immediatamente manifestata. La scuola è un ambiente che solo chi la vive con passione può percepire. Gli articoli che si leggono sui giornali non danno un'idea benché minima dell'importanza e della particolare militanza degli insegnanti della scuola italiana e la convinzione che emerge è quella di persone mal pagate destinate all'esaurimento nervoso oppure di eroi romantici sulla cui bandiera tutt'al più ci sono modelli di coraggiosi formato mille lire (mi vengono in mente le banconote da mille lire con l'effige di Maria Montesori o la collana Mille Lire Stampa Alternativa che ha pubblicato, per esempio, Il mio gatto stava male opera del sottoscritto).

Già De Amicis, il cui Cuore (1886) affrontava il problema della così detta intercultura (parola priva di significato o che comunque sfugge come una saponetta bagnata), limitata all'Italia, si poneva se non altro in atteggiamento costruttivo ricercando una visione globale. Mancando, spesso, un collegamento tra mondo della cultura e mondo della scuola, alla pari intendo, ovvero tra la creatività e la distribuzione della creatività, le occasioni di crescita individuale e civile sono aghi in un pagliaio. D'altra parte ricordo una visita di studio a Murcia in Spagna curata dalla Comunità Europea, settore, non a caso, "Educazione e cultura", il cui titolo era "Qualità nella formazione degli insegnanti". L'iniziativa del Comune di Lucca, Settore Ufficio Satira (l'unico al mondo credo), si inserisce, per quanto mi riguarda, a pieno titolo in questa azione di collegamento tra mondo della Cultura e mondo della Scuola. Il Premio Satira ha messo insieme l'aspetto della conservazione di beni materiali con quello della diffusione delle idee e dei sentimenti che rappresentano l'anima dei beni stessi.

Giornata tipo all'Istituto Ugo Guidi

Nonostante "Le avventure di Miglio" sia pressoché introvabile ho scelto di non limitarmi a fare fotocopie dei capitoli, ma di leggerli o raccontarli facendo nessi e  mostrando immagini del libro sia attraverso il videoclip della canzone reperibile on line, che ne contiene molte, sia esponendo disegni, durante la lezione, e dello Scalarini politico (utilizzando prima di tutto lo stupendo catalogo del Museo della Satira "Il veleno della storia" riguardante la mostra del 2006) e di quello per ragazzi (attingendo anche al Corriere dei piccoli, a quel che si sa di Matusalino, un romanzo umoristico-morale, scritto su fogli di carta di varia qualità e grandezza, il cui protagonista nasce a 80 anni e muore a 1 anno, a alcuni inediti inviatomi gentilmente dalla famiglia Levi di Milano, la cui conoscenza proviene proprio dalla canzone e dal clip Miglio). Il metodo poi per armonizzare l'aspetto della fruizione dell'opera con quello dell'intervento creativo da parte dei ragazzi è stato chiaro fin dall'inizio con la distribuzione di un quaderno per gli appunti, moleskine o creative sketch-book che dir si voglia, da parte da parte del Museo della Satira, la cui copertina, disegnata dal sottoscritto, riassumeva il progetto stesso contenendo tutti gli elementi in gioco: Miglio usato come suggeritore al posto di un telefonino da parte di uno studente, le cave di marmo delle Apuane, i personaggi delle mie canzoni più collaudate che si riferiscono ad animali inventati quali il fisardillo, il chitarravallo, il tartaburo, il rospero. Tematiche generali per fare satira e umorismo  venivano individuate all'interno dell'opera:

ANIMALI ED ANIMALI INVENTATI, RICCHI E POVERI, GIOVANI SENZA LAVORO - [...] aprì un  negozio di cappelli in un paese, dove una gran vittoria sportiva d'uno del luogo aveva fatto perdere a tutti la testa;

BULLISMO - Miglio in prigione;

ILLUSTRAZIONE ED ELABORAZIONE DEI DETTI DI SCALARINI - Non esiste idea così balzana da non trovare sostenitori e seguaci;

MIGLIO SI DA ALL'INDUSTRIA - Utopie negative che rimandano al "Paese dei ciechi" di H.G. Wells;

IDEE STRAMPALATE PER RILANCIARE L'ECONOMIA - Case di vetro che rimandano al surrealismo, in particolare ad André Breton che le ipotizza come positive in totale contrasto con l'attuale normativa sulla così detta privacy.

Le avventure di Miglio viene comparato, in questo corso, al Piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato in Francia dieci anni dopo, che ha avuto un destino totalmente opposto per quanto riguarda le edizioni avute e la celebrità in tutto il mondo oltre che in Francia. Lo stile delle pagine, anche dal punto di vista grafico, la messa in scena di avventure ridondanti di metafore, il disegno che si inserisce nel testo non limitandosi all'illustrazione dello scritto, l'infanzia come isola inconscia in ogni fase della vita dell'essere umano, tutto portava naturalmente alla valutazione e verifica della differenza delle scelte che possono essere state operate in due nazioni cugine quali l'Italia e la Francia sono. Da qui a passare al libro rivolto ai ragazzi per eccellenza qui in Italia, cioè a Le avventure di Pinocchio, il passo è stato breve. Entrambe le opere parlano di avventura della conoscenza e di trasformazione e infatti terminano con il personaggio diverso e unico che approda all'adattamento e all'uguaglianza. Pinocchio e Miglio sono due modi di diventare grandi: ubbidienza e buona condotta. Metti giudizio per l'avvenire e sarai felice. [...] svegliandosi [...] non era più un burattino di legno: [...] era diventato un [...] ragazzo come tutti gli altri" (finale di Le avventure di  Pinocchio); Se il fuoco riesce a dilatare il ferro, l'amor materno, che è più grande e più potente di ogni fiamma, ridava a Miglio le forme e la statura di un bambino come tutti gli altri (finale di Le avventure di Miglio). I due finali possono essere letti come due concezioni diverse della formazione, il primo connesso più che altro all'istruzione, il secondo all'educazione.

Un'altra caratteristica dell'opera di Giuseppe Scalarini è l'indipendenza ideologica che non contrasta certo con la sua coerenza assoluta in campo politico. Un passo del capitolo Dall'agnello al lupo mette a giorno completamente questa osservazione: bisogna saper che nell'ordine dei lupi si fanno quattro voti: primo, il voto di povertà; secondo, il voto di carità; terzo, il voto di temperanza; quarto, il voto di non osservare i primi tre. Durante il periodo natalizio il capitolo L'albero di Natale ha dato molti spunti ai ragazzi per fare satira e umorismo partendo dall'iconografia natalizia seguendo anche l'atmosfera del capitolo, davvero bella, perché il Natale vissuto da un ateo e anticlericale, come Scalarini era, mescola appartenenza e libertà, umorismo e affetti, tradizioni e ricordi personali, miseria e nobiltà. L'avventura, pirandelliana si direbbe, nonostante il famoso disegno delle penne lustrascarpe di dieci anni prima, dove la scarpa con le ghette e lo sperone, simbolo del governo Mussolini, veniva lustrata da penne tra le quali proprio quella di Luigi Pirandello, è come riraccontata attraverso un teatrino di cartone e un mazzo di burattini che altro non sono che tutti i personaggi più importanti che aveva conosciuto. L'ultima tematica su cui i ragazzi hanno lavorato è quella del mondo alla rovescia, di sapore popolare, al quale Giuseppe Scalarini orgogliosamente apparteneva nonostante la sua posizione sociale di giornalista professionista (che faceva il paio con la sua tessera di povertà). I suoi disegni chiari, politicamente coerenti (da non confondere con politicamente corretti), assolutamente comprensibili, si iscrivono a tal punto in tale dominio da essere collezionati ed esposti, all'epoca, proprio nelle case dei lavoratori e dei contadini, della razza estinta che avrebbe reso incomprensibili, oggi, i suoi disegni se non fossero parte della storia dell'arte e della letteratura, che va da Rabelais a Grosz, da Cervantes a Goya, da Victor Hugo a Hogart. L'assoluta originalità di Giuseppe Scalarini sta se mai nel segno geometrico, di tipo scientifico e meccanico, come a voler sottolinearne la perfetta architettura delle idee sostenute.

Le canzoni

Durante il corso le canzoni sono diventate sempre più importanti nel senso che praticamente la riflessione sulla visione satirica della realtà e l'azione convivevano perfettamente. La campanella che segnava la fine del tempo a disposizione era liberatoria e frustrante in ugual misura. Una volta in sala d'incisione mi è stato detto: "Tu saresti il proprietario di queste cose qui?". In effetti col tempo mi rendo conto che una canzone è fatta semplicemente di aria e respiro, e che il respiro della gente è il più potente muro di cinta di una città, per dirla con Rabelais.

Con Le avventure di Miglio Giuseppe Scalarini non ci insegna semplicemente che lavorare con i ragazzi è lavorare per la futura umanità, sull'onda de L'Internazionale? L'Internazionale, sicuramente il più bell'inno di ogni sinistra, ha più o meno l'età di Scalarini e il testo italiano, non fedele all'originale francese, è legato così strettamente alla satira tanto che nasce grazie a un concorso indetto nel 1901 dal giornale satirico socialista L'asino, cui lo stesso Scalarini collaborò, nonostante sia l'Avanti il giornale che segnò, da tutti i punti di vista, il suo destino, come ci racconta egli stesso attraverso queste parole: Posso dire d'essere nato due volte: il 29 gennaio 1873 e il 22 ottobre 1911, quando uscì sul giornale [l'Avanti ndr] la mia prima vignetta.

Massimo Presciutti, 19 gennaio 2014 / 1 luglio 2015



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