Massimo e Aurelio Presciutti
Bruno Vespa, C'eravamo tanto amati, Rai Eri Mondadori, Milano 2016, Copertina.
Come una cavalcata in una sfera riguardante la mia vita in rapporto al mondo delle comunicazioni di massa: televisione, dischi, cinema. Guido Vespa ha onorato una pagina del mio sito web dimostrando, evidentemente, che il mestiere di giornalista è semplicemente quello di cercare di distinguere il falso dal vero, al di là del medium. Il documento storico nasce dagli archivi e nessuno può negare che la rete sia prima di tutto un archivio. Chi stigmatizza internet lo fa perché è comodo adagiarsi sugli allori di ciò che è riconosciuto e semplicemente condannare matematicamente le figure irregolari.
Da Ca Balà n. 43, n. 3 nuova serie, gennaio 1977, p. 62.
Un grande personaggio televisivo che esce fisicamente dalla televisione curioso dei cambiamenti in atto nella nostra penisola scegliendo i suoi attori per cui nell'indice dei nomi mi ritrovo insieme, oltre che a mio padre, a gente sconosciuta e familiare, che mi ha dato emozioni forti e strumenti per il mio mestiere: Woody Allen, Ursula Andress, Paul Anka, Michelangelo Antonioni, Chet Baker, Jean-Paul Belmondo, Luis Buñuel, Georges Brassens, Caterina Caselli, Raymond Chandler, Don Backy, Françoise Hardy, Gina Lollobrigida, Gianni Morandi, The Beatles, Cesare Pavese, Patty Pravo, Elvis Presley, Totò, François Truffaut...
Da Ca Balà n. 43, n. 3 nuova serie, gennaio 1977, p. 62.
Un altro best seller aveva messo in campo mio padre, si tratta di Mille lire al mese di Gian Franco Venè, Mondadori, Milano 1988. Passi di Venè (Monfalcone, 1935 - Milano, 3 novembre 1992) vengono riportati in altre parti di C'eravamo tanto amati per cui si può ragionevolmente pensare che questo libro abbia ispirato lo stesso Vespa riguardo al metodo del tuffo della storia del costume italiano. D'altra parte Gian Franco Venè scrive nella sua Bibliografia alternativa allo stesso volume: "Di alcuni libri di memorie ho fatto uso più che di altri; desidero segnalarli al lettore perché si tratta di opere poco o pochissimo conosciute, oppure dimenticate nei nuovi cataloghi degli editori: (...) Aurelio Presciutti, La febbre spagnola, il Candelaio edizioni, Firenze 1988 (...)". Gian Franco Venè aveva scritto un libro nel 1976, La satira politica, SugarCo edizioni, Milano, nella cui Prefazione di Ugoberto Alfassio Grimaldi cita anche Ca Balà, dove nel giugno 1976 avevo pubblicato la mia prima storia e nel gennaio 1977 il mio disegno ripreso poi dall'Espresso avrà l'onore della copertina. Mio padre ne era orgoglioso e mi riconosceva di avergli dato l'idea del misurarsi con l'editoria. Quando venne l'occasione di parlare di me comunque Venè disse a mio padre che non mi conosceva, cosa che, viste le date, appare naturale. Sicuramente la stessa cosa avrebbe detto Cesare Zavattini (Luzzara, 20 settembre 1902 - Roma, 13 ottobre 1989) quando presentò il n. 3 di Ca Balà alla Casa del Popolo SMS di Rifredi.
Da Moleskine Fuori serie di Massimo Presciutti
Collage tra i passi interessati di Vespa (2016)
e un manifesto per La febbre spagnola di Aurelio Presciutti (1988)