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I video di Massimo Presciutti

 Cosa davvero è proibito - Canzone oscura come la lingua inglese che stavo cominciando ad apprendere e piovosa come il ripiegamento su se stessi che la pioggia ci spinge ad avere. Il risultato gradevole è dovuto alle immagini della Lituania di Renata Jankevičienė, che irrompono nella solenne bellezza novembrina di una Firenze vista dalla finestra. Un ombrello colorato femminile lasciato a grondare fuori da una profumeria di una città vaga, sconosciuta, confusa, sfuggente, utopica.
 Il perfetto scarafaggio - Il Sessantotto non fu altro che un movimento della storia, un'onda anomala tipo quella disegnata da Hokusai, dove l'esattezza del segno descrive qualcosa di inenarrabile. Come nel film Rashomon di Akira Kurosawa (ancora il Giappone) ognuno ha visto qualcosa di esatto, verosimilmente di esattamente falso. Per questo, come si usa dire, fallì. In questa canzone i Beatles, la paura della bomba atomica e le civiltà risparmiate dall'alluvione della civiltà Occidentale.
 Qualcosa di più o di meno - La Polonia in questo clip è soprattutto quella del Palazzo di Koszein, la sede del corpo di ballo di Polka Śląsk Song and Dance Ensemble. Qualche immagine riguarda poi la mia mostra musicale a tema podistico alla Galeria Satyry Na Tynku di Tarnowskie Góry. Queste canzoni equivalgono agli appunti sul moleskine, uno sguardo veloce e intenso su realtà uniche che riescono ad attirare l'attenzione grazie a un mestiere in progresso.
 Il castello e il casinò - Biron è una città della Francia situata nel dipartimento di Dordogna, arrondissement di Bergerac. La città in realtà è racchiusa nel maestoso castello circondato da una natura lussureggiante di fiumi, boschi e prati, trapunti di castelli tra i quali, appunto, Biron. L'idea della canzone viene dalla fine della discendenza nobiliare detentrice del castello causata dall'ultimo erede che si giocò tutto al Casinò. Le immagini di Avignone si inseriscono in un'altra storia, quella del viaggio.
 Esterel sessanta - Il numero sessanta si riferisce agli anni sessanta e ai miti che li hanno caratterizzati, in questo caso la Costa Azzurra dell'Esterel (lo scenario di Caccia al ladro di Alfred Hitchcock), Brigitte Bardot, Françoise Hardy, Roger Vadim, Jacques Brel. Ma sessanta erano anche gli anni che festeggiai quel 23 luglio. On parle des années soixante et de "mes" années soixante que je viens d'atteindre! (Françoise Hardy Mon amie la rose Blog Mar 3 Aoû 2010 - 19:52).
 Umbria e Mukki Latte - Ancora dal pub Exaffa di Perugia due pezzi digitalizzati da audiocassetta (1993). La base di Umbria è opera di Stefano Pistoresi, sempre attento e professionalmente ineccepibile dietro al banco dello storico Maurri, casa editrice e fabbrica di strumenti musicali, nella stessa mia strada, via del Corso, Firenze. Per localizzare il punto dov'era il negozio dovrei fare mente locale, tanto è cambiata questa città ancora stupenda.
 Angolo di Turchia - Annotazione, sotto forma di canzone, del mio primo viaggio in Turchia, della permanenza a Mersin, città posta ad oriente del Paese, una delle ultime che si affacciano sul Mediterraneo, dal 24 al 28 maggio 2010. La mobilità, una Visita di Studio patrocinata dal Programma Europeo Lifelong Learning, comincia non esattamente bene: il bagaglio aereo, stivato a Firenze, non è scaricato a Roma in tempo per la coincidenza con Istanbul. Sms dall'Italia: Che importa? Il tuo bagaglio, l'unico indispensabile, ce l'hai sempre con te.
 Try to remember - Happening d'ottobre con Mia Cooper, Jamie Marie Lazzara, Halicia Perkins e Massimo Presciutti nel giardino della Scuola Primaria Vittorio Veneto in Firenze. Le riprese sono state fatte da un allora bambino, Cosmin Praja, che ha dimostrato di reggere il confronto sia con i musicisti che ci hanno visitato con affetto e arte di vivere che con la superba canzone di Tom Jones (nato a Pontypridd, Galles, dove è iniziata la mia avventura con i Progetti Europei) ed Harvey Schmidt.
 Il fisardillo - Compendio di fisarmonica e coccodrillo, è uno degli animaletti impossibili di cui parla Marco Lamioni nella presentazione all'evento del 2006 Gargantua e Pantagruel, la lunga marcia dell'Utopia dall'Abbazia di Thélème al Paese dei Balocchi. La canzone fu pubblicata per la prima volta nel libro Il tempo dei chitarravalli (1985) e nel CD Il perfetto scarafaggio, Diladdarno edizioni 2005, Studio Silence dallo stesso Marco Lamioni.
 Mentre aspetti qualcuno - Ancora Bulgaria, ancora Pleven, ma forse si tratta della splendida città di Sofia, ancora Sofia. Ma Sofia è una donna che si muove danzando e ferma non ci sta. Non ci si bagna due volte nello stesso fiume l'ho sentito dire per la prima volta in un inglese femminile con un probabile accento dell'est, seduti a un tavolino all'aperto. La cortina di ferro non c'era più e la primavera del 2010 era appena iniziata. Era troppo presto o forse troppo tardi e così ho fermato il tempo con questa canzone sul presente.
 L'ultima cicala - Il mondo gitano mi interessava in quanto, come avevo letto anche in diversi libri, rappresenta l'ultima cicala felice in un mondo di formiche. Il libretto del Laboratorio Linguistico Musicale del 1989 fu intitolato così L'ultima cicala. Questo mio interesse incontrò altri progetti, riguardanti il sociale, patrocinati dal Comune di Firenze attraverso i Consigli di Quartiere. La registrazione, tratta da audiocassetta, e molte immagini, si riferiscono a un concerto fatto alla Ludoteca di via Modigliani dell'Isolotto, storico quartiere di Firenze.
 L'Italia che sta un po' stretta - Nostalgie felici e canzone molto autobiografica anche se razionalmente incomprensibile, come tutte le mie canzoni forse. Nella musica, nel disegno e nell'arte in generale il linguaggio si sviluppa indipendente, libero come un figlio e come le donne. Posso solo dire che ci sono riferimenti all'infanzia, al Conero raggiunto in lambretta, e alla maturità, al mio lavoro, in questo caso l'esperienza di insegnante all'Istituto per l'Arte e il Restauro di Firenze, 1990 e dintorni.
 Il panda - Una delle mie canzoni più conosciute e più utilizzate nel Laboratorio Linguistico Musicale. Dà il titolo al volume C'era un panda illustrato con le serigrafie di Berlinghiero Buonarroti (1987). Scritta a scuola, certe rime si trovavano insieme con i ragazzi, la musica, una delle prime che tiravo fuori, credevo seguisse degli esempi conosciuti, ma evidentemente la copia non è fatta per me, grazie anche alla tecnica istintiva e poco raffinata, che non ho inteso migliorare se non per caso o per sostenere collaborazioni propizie.
 Quando fioriscono i lillà - Ho scritto questa canzone in Umbria, in compagnia di mia figlia Ester quando era molto piccola (è lei che poi canta con me nel CD omonimo, qualche tempo dopo, a nove anni). Non è propriamente una canzone dedicata a Françoise Hardy, è semplicemente la memoria ritrovata leggendo un giornale con un'intervista a una donna che appariva bellissima in ogni stagione della sua vita.
 Quand les lilas fleuriront - Il video inizia con una pennellata di bellezza su una Firenze pigra, calda la temperatura, fresca la gente. Proprio mentre lavoravo al video montando le immagini e i trailers francesi sotto la mia finestra sgorga una voce impeccabile e appassionata che, affacciandomi, eguaglia la bellezza della ragazza che sta cantando, un delizioso cappello di paglia dove mettere euro di riconoscenza. Scendo le scale velocissimo, le chiedo il permesso, prendo questa piccola perla inaspettata di cui non conosco il nome proprio.


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